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venerdì 11 gennaio 2013

L'alchemia e le arti


Campeggia fiero all'entrata della mostra "L'alchemia e le arti" il ritratto di Francesco I, secondo Granduca di Toscana dal 1574 alla sua morte nel 1587, figlio di Cosimo I e Eleonora di Toledo.

Francesco I in un ritratto di pittore fiorentino
Un uomo fuori dall'ordinario, molto meno interessato alla politica e alla gestione del Granducato di quanto lo fosse il padre, ma piu interessato all'Alchimia, le scienze, la fisica e le arti.

Per sua volonta' sono state creati ambienti ed edifici che hanno il fascino del magico e dello straordinario: tra il 1570-72 il famoso Studiolo all'interno di Palazzo Vecchio, in cui il Granduca amava ritirarsi per studiare e dove collezionava i piu' disparati materiali. Si tratta di uno dei piu'grande capolavori del manierismo, creato dalla collaborazione del grande architetto Giorgio Vasari e dell'intellettuale Don Vincenzo Borghini che di quella stanza detto' il programma iconografico basato sulle allegorie dei quattro elementi: acqua, fuoco, aria e terra.

Studiolo di Palazzo Vecchio
Dobbiamo sempre a Francesco la nascita della Galleria degli Uffizi, concepiti come un luogo magico in cui il Granduca decise di sistemare la cospicua collezione di famiglia di sculture antiche, ma non
solo. Fino alla seconda meta' del 700 Uffizi erano non solo un posto in cui i Medici collezionavano oggetti d'arte ma bensì teatro di molteplici saperi che esaltavano la magnificenza dei granduchi. Raccolte di antichità' illustri, strumenti scientifici, vasi in pietre dure e armi, botteghe di ebanisti, artigiani, laboratori pietre dure e alchimisti.

Nel 1582 Francesco commissiono' a Bernardo Buontalenti la Tribuna, un ambiente ottagonale annesso al Corridoio di Levante, riaperta lo scorso Giugno 2012 dopo un lungo restauro. Una vera e propria camera delle meraviglie, a partire dalla sua decorazione che richiama i 4 elementi: la cupola rivestita di oltre 6000 valve di conchiglie ( acqua) pareti di velluto rosso cremisi (fuoco), il pavimento in marmi e pietre dure ( la terra) e per finire alla sommita della cupola la rosa dei venti (aria).  All'interno di questo spazio magico ottagonale venivano riposti gli oggetti d'arte piu rari e preziosi come quadri, bronzetti, sculture antiche, gemme rare e preziose. Poco rimane dell'allestimento originale, ma recentemente sono state riposizionate e restaurate le sculture antiche restaurate come la celebre Venere dei Medici, al centro della Tribuna.

Interno della Tribuna degli Uffizi
E' nel corso del 500 e 600 che nascono le prime wunderkammer - " camere delle meraviglie":
ambienti allestiti con ogni sorta di rarita' e curiosita' appesa alle pareti, o al soffitto, o sistemata in appositi scaffali, destinati solo a un pubblico selezionato come membri del clero, personaggi di spicco della cultura e della vita politica e quindi nascosti alla vista della gente comune.

Un coccodrillo appeso nella simulazione di Wunderkammer realizzata alla mostra

Tutto cio' destava naturalmente grande meraviglia nei visitatori. I Medici aderirono a questa nuova tendenza conservando addirittura mummie egiziane che venivano usate per l'estrazione di alcuni medicamenti.


Una mummia conservata dai Medici e allestita
nella wunderkammer ricreata alla mostra
Ma il luogo principale delle sperimentazioni alchemiche era La Fonderia, un grande laboratorio situato nel corridoio di Ponente degli Uffizi, creato da Cosimo I e sviluppata da suo figlio Francesco nel 1585 quando la trasferi al Casino di San Marco dove venivano svolte ricerche ed esperimenti mirati alla creazione della la prima porcellana europea ad imitazione di quella cinese. Almeno 1500 pezzi furono creati ma solo una sessantina sono arrivati fino ad oggi e alcuni esemplari sono ora custoditi al Museo del Bargello.

La decorazione a grottesche della volta numero 13 degli Uffizi, eseguita  da Antonio Tempesta e Alessandro Allori nel 1581 testimonia questa passione per gli esperimenti e l'alchimia e anticipa di qualche anno la creazione della Nuova Fonderia avvenuta nel 1586 all'interno degli Uffizi, precisamente nella stanza n 25, dove ora e' esposto il Tondo Doni di Michelangelo. La' vi rimarra' per almeno 200 anni.

Anche l'aspetto farmaceutico era rilevante perche' la trasformazione della materia riguardava principalmente la ricerca dell'elixir, la sostanza capace di purificare i metalli ma anche l'animo umano dalle impurita' e quindi anche dalla malattia.
Farmacia portabile prodotta dalla Fonderia degli Uffizi e
solitamente donata ai membri della nobiltà europea

Nel corso del 600 Cosimo II e Ferdinando II dettero impulso alla produzione farmaceutica. I preziosi medicamenti venivano donati dai Granduchi ai nobili di tutta Europa custoditi in preziosi cofanetti d'ebano. In quel periodo la Fonderia era luogo di esposizione di rarita' animali e vegetali.

un esempio di oggetti esposti nelle Wunderkammer: uno scheletro di scimmia,
il rostro di un pesce, un alambicco per la distillazione, un pesce palla...


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